Comunicato
Rettifica InvestiRE SGR @ Repubblica Napoli
Tasse comunali non pagate
i grandi alberghi negano
"I napoletani non sono i furbetti che non pagano le tasse, bene specificare chi sono gli evasori: potenti e addirittura le istituzioni".
Scrive così sul suo profilo Facebook Luigi de Magistris. In un post l'ex sindaco commenta l'elenco dei grandi evasori di Imu e Tari riportato da Repubblica. "Sono 285 enti privati e pubblici - scrive l'ex pm - per un debito totale di 154 milioni di euro e 93 persone fisiche per un debito di 16 milioni di euro relativo agli anni di imposta compresi tra il 2012 e il 2020".
E de Magistris prende di mira l'università Federico
II: "Il maggior evasore di tasse di Napoli è la Federico II con un debito di ben 13,8 milioni di euro. Sì, è proprio l'ateneo che è stato guidato fino a poco tempo fa dall'attuale sindaco Gaetano Manfredi".
La conclusione di de Magistris è netta: "Spesso la città è stata tacciata di ignominia a causa dell'alto tasso di evasione dei tributi locali, sarebbe stato bene specificare chi sono gli evasori. Invece si è
sempre preferito alimentare una narrazione fondata sullo stereotipo dei napoletani descritti come un popolo di "furbetti" in modo da tutelare i potenti e addirittura istituzioni e addossare le colpe ad
un'intera comunità".
Intanto arrivano le prime reazioni delle società inserite nell'elenco redatto dagli uffici del Comune
e inviato all'assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta.
Due alberghi, noti in città, hanno debiti per Imu perché contestano gli accertamenti delle tasse eseguiti dal Comune.
Per Sergio Maione, amministratore del Grande Albergo Vesuvio, «aprire un contenzioso a seguito tra l'altro di un aumento anomalo del computo della rendita catastale da parte dell'amministrazione, non significa evadere ma esercitare un diritto». Costanzo Iannotti Pecci, leader in pectore dell'Unione industriali, patron dell'hotel Britannique, fa sapere: «L'inserimento nell'elenco cosiddetto "dei grandi evasori dell'Imu" dell'Hotel Britannique non riguarda la nostra Società, dal 2017 proprietaria dell'albergo ma, probabilmente, la precedente proprietà che a suo tempo, potrebbe aver impiantato
un contenzioso col Comune relativamente alle rendite catastali in base alle quali si determina il quantum dell'Imu. La Palazzo Caracciolo spa è in piena regola con
il pagamento di quanto determinato dall'ufficio tributi del Comune di Napoli in materia di Imu per cui rispetto a tale imposta non ha in corso alcun contenzioso».
E la società immobiliare Investire sgr, nell'elenco del Comune per un debito di 9 milioni di euro, spiega: «La Commissione tributaria regionale, con sentenza del 6 dicembre 2021, ha riconosciuto le ragioni del fondo FIP, il fondo privato di investimento immobiliare gestito dalla Sgr, stabilendo che l'imposta Imu per il 2016 sugli immobili non è dovuta e riconoscendo l'applicazione dell'esenzione dall'imposta al suddetto Fondo FIP. Conseguentemente, né Investire sgr, né il Fondo sono "morosi" come è stato definito nell'articolo. E chiaro che lo stesso principio di diritto vale anche con riferimento alle altre annualità della imposta che sono ancora oggetto di contenzioso fiscale e i cui giudizi non potranno che avere lo stesso esito favorevole ad InvestiRE Sgr».
— alessio gemma